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Quando nei primi anni Novanta i designer Robert Slimbach e Carol Twombly (con la collaborazione di Fred Brady e Christopher Slye) dovevano realizzare un nuovo flagship font sans-serif di Adobe, il loro obiettivo era di creare qualcosa di chiaro e pulito che non presentasse velleità stilistiche di uno dei due designer. Tanto è vero che in fase di progettazione gli diedero il nome “Generica”. I due progettisti hanno lavorato contemporaneamente sulle estremità dei glifi, scambiandosi i disegni e smussando ognuno le caratteristiche dell’altro. Dopo due anni ciò che è venuto fuori è in effetti un carattere che non è l’espressione di nessuno dei due designer. Spesso il Myriad viene accostato al Frutiger, un altro carattere sans serif disegnato da Adrian Frutiger venti anni prima. Nell’immagine seguente si possono vedere le differenze tra il Myriad (in nero) e il Frutiger (in blu).
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Introdotto nel 1992, il Myriad divenne la punta di diamante del formato MM (Multiple Master)[1] di Adobe e riscosse un immediato successo. Unico, innovativo e flessibile si prestava a numerose variazioni personalizzabili a misura di progetto. Ad esso col tempo si sono aggiunte altre famiglie tra cui il Myriad Pro (in versione Open Type nel 2000) e il Myriad Web (ottimizzato per lo schermo). A differenza dei bastoni definiti “Grotesk” come l’Helvetica o l’Akzidenz, quelli definiti “Humanist” (di cui il Myriad fa parte) hanno un aspetto più caldo e amichevole.
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[1] Multiple Master è un formato speciale di Adobe PostScript (ormai superato) che consente di variare un font originale e le sue caratteristiche personalizzandone gli elementi costruttivi come peso, spessore, stile. Nello specifico è possibile ottenere delle varianti (denominate istanze multiple master) di un carattere partendo da esso. È una tecnologia usata anche nei formati Adobe PDF per simulare i font non installati sulla macchina ma presenti nel documento.
Il Myriad più famoso è sicuramente quello utilizzato da Apple come corporate font.
La versione personalizzata dell’Apple Myriad è una variante del carattere tradizionale con una spaziatura minore e differenze di forza nelle aste. Negli anni il carattere è diventato un elemento riconoscibile del marchio Apple, dando il lettering ai prodotti hardware e software della casa di Coupertino a partire dal 2002, con il lancio dell’eMac, sostituendo l’Apple Garamond in uso dal 1984 ma ancora molto apprezzato.
In concomitanza con il lancio di Adobe Illustrator 10 (circa 17 anni fa) Myriad è diventato il font di default dell’applicazione prendendo il posto, udite udite, dell’Helvetica e successivamente è stato incluso a corredo della Adobe Creative Suite, nelle sue varie release. Oggi il Myriad è molto usato ed è possibile riconoscerlo in numerose corporate identity. Estremamente leggibile, anche in corpi ridotti, è stato apprezzato anche dal World Wide Web (grazie anche ad Apple), e la release della WebFont (embeddable con Typekit) ha contribuito ad una sempre maggiore diffusione. Di seguito qualche brand famoso che ha utilizzato il Myriad o un suo derivato come carattere.
Se vi siete innamorati a prima vista al punto di volerlo acquistare potete farlo qui:
MyFonts
fonts.com
Fontspring
Linotype Library
Fonte: Adobe.
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