“Esiste uno schema di manifesto al quale i grafici fanno spesso riferimento, per l’efficacia visiva, ed è la bandiera giapponese: un disco rosso in campo bianco (il quale diametro è 3/5 della grandezza della bandiera stessa – n.d.b.). Perché questo schema così semplice ha molta efficacia visiva? Perché il campo bianco isola e stacca il disco da tutto ciò che lo circonda, da qualunque tipo di manifesto e perché il disco è una figura dalla quale l’occhio non si stacca facilmente. Infatti l’occhio (lo sguardo) è abituato a fuggire dalle punte, come dalla punta della freccia, per esempio. Un triangolo ha tre possibilità di fuga dello sguardo. Un quadrato, quattro…un cerchio non ha punte, angoli di fuga, e l’occhio è costretto a girare dentro al disco fino a staccarsene con uno strappo”.
Bruno Munari, Arte come mestiere, 1966 – Edizioni Laterza
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