Per molto tempo abbiamo ironizzato sulla profezia dei Maya circa la fine, o il cambiamento, del mondo, che doveva avvenire il 21 dicembre 2012. Qualcuno aveva ipotizzato che sarebbe potuta avvenire addirittura prima. Evidentemente già all’epoca dei Maya avevano problemi con le tempistiche… Battute a parte, parlando di altre profezie, voglio condividere quelle di David Ogilvy, più attuali e attinenti al nostro mondo. Nel 1983 il guru dell’advertising, nel suo libro “La Pubblicità” sintetizzava in 13 punti la sua visione del futuro della comunicazione pubblicitaria. Ci ha preso? Mah, lascio a voi giudicare…
Non sono mai stato un futurologo e col passare degli anni il mio interesse per l’avvenire va affievolendosi sempre più rapidamente, ma il mio editore insiste perché guardi nella sfera di cristallo e tiri fuori le mie previsioni e i cambiamenti che avverranno nel mondo della pubblicità e di cui voi, gentili e giovani lettori, sarete testimoni. Pertanto ecco qui:
1. La qualità della ricerca migliorerà, portando a una migliore conoscenza e a distinguere meglio tra valido e inutile. I creativi impareranno a sfruttare più a fondo queste conoscenze contribuendo così in maggior misura all’incasso finale.
2. Si assisterà a una rivalutazione della pubblicità stampa.
3. La pubblicità conterrà più informazioni e meno aria fritta.
4. La pubblicità cartellonistica stradale verrà eliminata.
5. La densità degli spot radiofonici e televisivi verrà messa sotto controllo.
6. I governi daranno più ampio spazio all’uso della pubblicità a scopi sociali, in particolare per quanto riguarda salute e istruzione.
7. La pubblicità avrà un suo ruolo nel mantenere sotto controllo l’esplosione demografica, a cominciare dall’India.
8. I candidati alle elezioni politiche smetteranno di utilizzare la pubblicità in modo disonesto.
9. la qualità e l’efficacia della pubblicità d’oltreoceano continuerà a migliorare a ritmo accelerato. La tartaruga americana dovrà lasciare il passo a un numero sempre più grande di lepri straniere.
10. Molte agenzie straniere metteranno radici in America e si faranno strada.
11. I produttori multinazionali conquisteranno fette di mercato sempre più grandi in tutti i paesi non comunisti, e lanceranno un più gran numero di prodotti a livello internazionale. Le campagne pubblicitarie per questi prodotti verranno emanate dai quartieri generali delle agenzie multinazionali, ma verranno adattate agli usi e costumi locali.
12. Il marketing diretto cesserà di essere una specializzazione a parte e verrà integrato nel lavoro generale d’agenzia.
13. Si troverà il modo di produrre degli annunci televisivi efficaci a costi più contenuti.
Tratto da “La Pubblicità” di David Ogilvy
© 1983 Arnoldo Mondadori Editore
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