Tratto dalla prefazione:
…Un vecchio mantra del design (lo User Centered Design) dice di mettere l’utente di un prodotto, di un servizio, un applicativo software o un sito web, al centro del processo creativo. Gli utenti, però, non sono tutti uguali e quello che noi ci aspettiamo che colgano da ciò che gli offriamo non è sempre ciò che l’utente desidera o che sarà in grado di usare. Fra le persone esiste una grossa varietà interindividuale e culturale. Bisogna tenerne conto. Se sappiamo come funziona la percezione di base possiamo sfruttare le regole biologiche e culturali alla base del successo di un prodotto…
In “100 cose” scienza e ricerca sono combinate con esempi pratici per darvi una guida a cui nessun designer può rinunciare. Imparerete come realizzare progetti più intuitivi e interessanti, che si tratti materiale stampato, siti web, applicazioni o prodotti di altro tipo, che rispecchiano il modo di pensare, lavorare e giocare delle persone. Imparerete a creare design più efficaci, caratterizzati da maggiore convertibilità e usabilità, rispondendo a domande come: cosa cattura e mantiene l’attenzione su una pagina o una schermata? Cosa permette di memorizzare le informazioni? Qual è più importante fra la visione centrale e quella periferica? Come si prevedono i tipi di errori che le persone faranno? Come si motivano le persone a procedere con il passaggio successivo? Qual è la lunghezza migliore per una riga di testo? Esistono alcuni font migliori di altri? Queste sono solo alcune delle domande a cui il libro risponde nella sua approfondita esplorazione della psicologia umana.
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